mercoledì 8 dicembre 2010

martedì 23 novembre 2010

lunedì 22 novembre 2010

martedì 9 novembre 2010

GIOVINE ITALIA

GIURAMENTO GIOVINE ITALIA

Nel nome di Dio e dell'Italia,
Nel nome di tutti i martiri della santa causa italiana, caduti sotto i colpi della tiranni- de, straniera o domestica,
Pei doveri che mi legano alla terra ove Dio m'ha posto, e ai fratelli che Dio m'ha dati - per l'amore, innato in ogni uomo, ai luoghi dove nacque mia madre e dove vivranno i miei figli - per l'odio, innato in ogni uomo, al male, all'ingiustizia, all'usurpazione, all'ar- bitrio - pel rossore ch'io sento in faccia ai cittadini dell'altre nazioni del non avere nome né diritti di cittadino, né bandiera di nazione, né patria - pel fremito dell'anima mia crea- ta alla libertà, impotente ad esercitarla, creata all'attività nel bene e impotente a farlo nel silenzio e nell'isolamento della servitù - per la memoria dell'antica potenza - per la co- scienza della presente abbiezione - per le lagrime delle madri italiane – pei figli morti sul palco, nelle prigioni, in esilio - per la miseria dei milioni: 
Io Dario 
Credente nella missione commessa da Dio all'Italia, e nel dovere che ogni uomo nato italiano ha di contribuire al suo adempimento; 
Convinto che dove Dio ha voluto fosse nazione, esistono le forze necessarie a crearla - che il popolo è depositario di quelle forze - che nel dirigerle pel popolo e col popolo sta il segreto della vittoria; Convinto che la virtù sta nell'azione e nel sagrificio - che la potenza sta nell'unione e nella costanza della volontà; Do il mio nome alla Giovine Italia, associazione d'uomini credenti nella stessa fede, e giuro: 
Di consecrarmi tutto e per sempre a costituire con essi l'Italia in nazione una, indipen- dente, libera, repubblicana. 
Di promovere con tutti i mezzi, di parola, di scritto, d'azione, l'educazione de' miei fratelli italiani all'intento della Giovine Italia, all'associazione che sola può conquistarlo, alla virtù che sola può rendere la conquista durevole; 
Di non appartenere, da questo giorno in poi, ad altre associazioni; 
Di uniformarmi alle istruzioni che mi verranno trasmesse, nello spirito della Giovine Italia, da chi rappresenta con me l'unione de' miei fratelli, e di conservarne, anche a prezzo della vita, inviolati i segreti; 
Di soccorrere coll'opera e col consiglio a' miei fratelli nell'associazione,  ORA E SEMPRE.  
Così giuro, invocando sulla mia testa l'ira di Dio, l'abbominio degli uomini e l'infamia dello spergiuro, s'io tradissi in tutto o in parte il mio giuramento.  

venerdì 5 novembre 2010

giovedì 4 novembre 2010

martedì 2 novembre 2010

sabato 23 ottobre 2010

mercoledì 20 ottobre 2010

martedì 19 ottobre 2010

martedì 12 ottobre 2010

sabato 9 ottobre 2010

domenica 3 ottobre 2010

sabato 2 ottobre 2010

giovedì 30 settembre 2010

martedì 28 settembre 2010

lunedì 13 settembre 2010

giovedì 19 agosto 2010

martedì 20 luglio 2010

REAZ!ONi FESTIVAL



mercoledì 14 luglio 2010

Tarantella del Gargano




... ah! di preta prizijosë e ori fine

'mmezzi cë l'eja cavà 'na

'mmezzi cë l'eja cavà 'na

'mmezzi cë l'eja cavà 'na brava funtanë

và 'na brava funtani

'mmezzi cë l'eja cavà 'na brava funtanë

j'eja fa' corri l'acqua

j'eja fa' corri l'acqua

j'eja fa' corri l'acqua sorgentini


...

lunedì 12 luglio 2010

mercoledì 7 luglio 2010

lunedì 5 luglio 2010

lunedì 28 giugno 2010

mercoledì 16 giugno 2010

martedì 8 giugno 2010

MutaMenti ma non il lago

martedì 25 maggio 2010

lunedì 26 aprile 2010

lunedì 15 febbraio 2010

uomo del mio tempo

    UOMO DEL MIO TEMPO.

    Sei ancora quello della pietra e della fionda,
    uomo del mio tempo. Eri nella carlinga,
    con le ali maligne, le meridiane di morte,
    t’ho visto – dentro il carro di fuoco, alle forche,
    alle ruote di tortura. T’ho visto: eri tu,
    con la tua scienza esatta persuasa allo sterminio,
    senza amore, senza Cristo. Hai ucciso ancora,
    come sempre, come uccisero i padri, come uccisero
    gli animali che ti videro per la prima volta.
    E questo sangue odora come nel giorno
    Quando il fratello disse all’altro fratello:
    «Andiamo ai campi». E quell’eco fredda, tenace,
    è giunta fino a te, dentro la tua giornata.
    Dimenticate, o figli, le nuvole di sangue
    Salite dalla terra, dimenticate i padri:
    le loro tombe affondano nella cenere,
    gli uccelli neri, il vento, coprono il loro cuore.



http://www.youtube.com/watch?v=BBZt0Q4UJkA

martedì 2 febbraio 2010

venerdì 15 gennaio 2010

venerdì 8 gennaio 2010

Tanto tempo fa,...